Mondo Contemporaneo Il cattolicesimo politico nella storia dell’Italia repubblicana: le interpretazioni degli storici
Presentazione del numero speciale di Mondo Contemporaneo
2-3/2018
Venerdì 5 novembre 2021 – Ore 17:30 Polo del ’900, Via del Carmine 14, Sala didattica
Ingresso in Sala didattica con prenotazione obbligatoria registrandosi al seguente link
L’evento sarà trasmesso anche in diretta streaming sul canale Facebook e sul sito della Fondazione www.fondazionedonatcattin.it. Per partecipare agli eventi è obbligatorio esibire la Certificazione verde in forma cartacea o su smartphone unitamente ad un documento di identità. Scopri di più.
“Fino a non moltissimi anni fa i trent’anni di malgoverno democristiano (per utilizzare la celebre battuta di un film di Nanni Moretti) rappresentavano, per una certa cultura nazionale, un fatto scontato. Oggi molte prospettive sono cambiate. Non v’è dubbio che, in relazione alla crisi attuale di classe dirigente e di visione politica, qualche sentimento nostalgico nei confronti della vecchia “Repubblica dei partiti” (della quale la DC è stata il cardine) sia riapparso. …………………………………… A partire dagli anni settanta del Novecento, e poi con sempre maggiore nettezza negli ultimi decenni, una lunga e importante stagione di studi storici è venuta indicando che la Democrazia Cristiana, e cioè la principale espressione del cattolicesimo politico, è stata un fenomeno solido e stabile, e che essa è stata capace di aderire da molti punti di vista, alla realtà profonda del paese.”
La lunga citazione è tratta dall’introduzione (di Renato Moro e Leonardo Rapone) al fascicolo speciale di Mondo contemporaneo che pubblica i risultati della ricerca sul cattolicesimo politico nell’Italia repubblicana: le interpretazioni degli storici, che presentiamo il prossimo 5 novembre. Rappresenta bene le ragioni che hanno spinto la Fondazione Donat-Cattin, da qualche tempo, a riflettere proprio su questo tema, raccogliendo materiale archivistico e testimonianze dei protagonisti, secondo le linee che abbiamo già anticipato in una precedente newsletter (n. 11 del 10 maggio 2021). Dicevamo allora che il percorso che intendevamo fare prendeva le mosse dal retroterra culturale della Fondazione, ma si sostanziava nel desiderio di proporre una matura riflessione sull’Italia della seconda metà del Novecento. Una riflessione priva di intenti agiografici, ma finalizzata a conoscere meglio il fenomeno democristiano, che nelle sue articolazioni e nel rapporto con il suo retroterra rifletteva la complessità della società italiana.
L’incontro del 5 novembre sarà particolarmente utile per dare un più saldo orizzonte teorico al nostro lavoro, e costituirà anche l’occasione per illustrare l’attività che abbiamo intrapreso. Non saremo soli in questa iniziativa: abbiamo infatti concordato con la Fondazione “Giovanni Goria” di lavorare insieme a questo progetto, proseguendo idealmente e dando sostanza agli orientamenti emersi nel convegno “La Democrazia Cristiana piemontese. La storia, gli uomini, gli archivi”, organizzato da entrambe le Fondazioni il 16 aprile 2012 a Palazzo Madama.