«Questa raccolta di canti italiani del lavoro vuole essere, oltre che un rapido documentario storicamente e politicamente commentato, un vero e proprio canzoniere, cioè uno strumento d’uso. […] Scorrere oggi quei vecchi canzonieri significa, se soltanto si fa un po’ d’attenzione, capire più e meglio la situazione politica del loro tempo. Per questo i vecchi canzonieri sono documenti storici prima che piacevoli «curiosità». Anche in questo dopoguerra si sono stampati dei canzonieri politico-sociali, ma i tempi erano profondamente mutati e la canzone, l’inno, il canto come mezzo di comunicazione ideologica e di provocazione politica avevano perduto il loro antico valore.»*
* Dalla prima pagina di Cinquanta canzoni per la protesta operaia, inserto di «Vie Nuove», Roma, a. XX, n. 17, 29 aprile 1965, pp. 32. Preparato da: Luigi Arbizzani, Dante Bellamìo, Cesare Bermani, Gianni Bosio, Franco Coggiola, Giampiero Dell’Acqua, Ivan Della Mea, Sandra Mantovani, Michele L. Straniero, del gruppo di studi e ricerche del «Nuovo Canzoniere Italiano».
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Archivio di Michele L. Straniero
La Fondazione ha acquisito l’archivio personale di Michele L. Straniero, figura di rilievo della cultura italiana del ‘900. Cantautore, musicologo e giornalista italiano, fu fondatore, a Torino, del gruppo di Cantacronache, amico e sodale dei personaggi più rappresentativi del ‘900, da Umberto Eco a Gianni Vattimo, da Furio Colombo a Sergio Liberovici, è considerato tra i precursori dell’esperienza dei cantautori italiani e della canzone di denuncia. La Fondazione realizzerà, nel corso del 2021, un intervento di schedatura, ordinamento e inventariazione, e di digitalizzazione del materiale iconografico e dei documenti più significativi o a rischio di degrado; la pubblicazione su 9centRo; un ciclo di eventi di presentazione dell’archivio e musicali.