In memoriam di ‘Celina’: con Camilla Ravera fondò il Pcd’I a Torino

In questo anniversario tanto ricordato, direi quasi celebrato le donne, che pure c’erano e contribuirono alla nascita del Pcd’I, non compaiono mai o quasi.  Per questo, ma non solo per questo vorremmo ricordarne una la cui vita è legata alla vita della famiglia Donat-Cattin.

Si chiamava Antonietta Roccia Rabitti, detta Celina.  Fu tra i fondatori del Partito comunista d’Italia a Torino insieme a Camilla Ravera di cui parlava spesso con affetto e ammirazione. Aveva partecipato all’occupazione delle fabbriche durante il biennio rosso e aveva continuato per tutta la vita a credere nel comunismo. Durante le adunate fasciste si mischiava alla folla indossando una camicia rossa, sfidando in questo modo il regime. Nel corso della guerra, sfollata a Odalengo Grande nel Monferrato, aveva nascosto in casa sua due partigiani salvandoli dalla cattura dei Tedeschi. Questo, mentre il figlio Carlo era deportato Germania.

Dotata di un’intelligenza acuta, pur avendo frequentato solo i primi anni della scuola elementare, le letture di cui si era nutrita sempre avevano fatto di lei una persona colta e curiosa. Nata a Pinerolo l’11 giugno del 1896, sposa a 19 anni, presto aveva scelto di crescere i suoi tre figli, Carlo, Fiorina e Rosa, da sola mal sopportando l’irresponsabilità del marito.

Quando si era trovata in difficoltà economiche, avendo perso il lavoro in fabbrica-a causa del le sue idee, aveva trovato accoglienza come governante nella famiglia di Attilio Donat-Cattin,  uno dei fondatori del Partito Popolare. Lui e sua moglie, che conoscevano le posizioni politiche di Celina, non avevano avuto dubbi ad accoglierla nella loro famiglia. Il legame con i Donat-Cattin sarebbe durato per tutto il corso della sua vita. Mio padre era sempre stato il prediletto tra i figli di Attilio. Forse perché portava lo stesso nome del suo Carlo, il figlio amatissimo morto a soli 33 anni, dopo la guerra per i postumi delle percosse e dei maltrattamenti subiti durante la deportazione. Così Celina continuò a frequentare con assiduità la famiglia di Carlo per amicizia e per affetto. Carlo Donat-Cattin, dal canto suo, non mancava mai quando si recava a pregare sulle tombe dei suoi genitori di fermarsi davanti alla tomba di Carlo Rabitti sepolto nell’area riservata ai caduti, dalla parte giusta, durante la Seconda guerra mondiale nel Cimitero Monumentale di Torino.

Tutto quello che sappiamo della sua vita è frutto della memoria orale, vale a dire di ciò che lei ha voluto raccontare ai suoi nipoti e ai nipoti aggiunti fra cui c’ero anch’io.

Mariapia Donat-Cattin

 

Torino, 11 novembre 1973. Sulla destra, ‘Celina’  al matrimonio di Mariapia Donat-Cattin.

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