Del coraggio silenzioso

Reading teatrale di e con Marco Baliani
Con musiche dal vivo eseguite da Roberto Izzo

Produzione Comune di Bergamo – Teatro Donizetti – Casa degli Alfieri
Con il patrocinio di Amnesty International
Collaborazione alla drammaturgia di Ilenia Carrone

Mercoledì 29 gennaio 2025, ore 18.00
Auditorium del Polo del ’900 | Via del Carmine 14 | Torino

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a questo link

L’Associazione Vera Nocentini presenta il reading teatrale Del coraggio silenzioso, di e con Marco Baliani, nell’ambito delle iniziative che la Città di Torino organizza in occasione del Giorno della Memoria 2025 e tra le attività del progetto Liberazioni, coordinato dalla Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci per il Polo del ’900.

Saluti istituzionali: Domenico Ravetti, Vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte.

Sulle note di un violino, prende forma il rifiuto di Rosa Parks a cedere il posto a un bianco sul bus, l’arresto a Lampedusa del pescatore tunisino Zenzeri Abdelbasset, salvatore di immigrati, l’archeologo Khaled al-Asaad massacrato a Palmira, la poetessa Ilse Weber assassinata a Auschwitz, la resistenza del monaco tibetano Palden Gyatso.

In collaborazione con Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci, Unione culturale Franco Antonicelli, Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”, Fondazione Carlo Donat-Cattin, Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, ANPI Torino, Polo del ’900.

Di solito si associa alla parola “coraggio”, un’azione eclatante, dettata da un’urgenza impellente, un’azione che sfida la morte e se ne appropria, mostrando una luminosa presenza dell’umano.
È il coraggio “numinoso”, visibile, mostrato, che accade in condizioni estreme, e che diviene poi epos, racconto, esempio.
Ma c’è un altro tipo di coraggio, silenzioso e non appariscente, ed è di questa declinazione della parola Coraggio che questo spettacolo vuole dire.
Il coraggio silenzioso agisce nell’essere umano quasi inaspettatamente, non presuppone una tempra guerriera, non si staglia sulla scena per mostrarsi nella luce, non si aspetta ricompensa, neppure quella, postuma, del racconto esaltante.
Questo coraggio agisce in forma sottomessa, agisce anch’esso per un’urgenza ineludibile, ma non pretende riconoscenza, non attende un ringraziamento, colui o colei che lo attuano lo fanno per necessità, una necessità che ha a che fare con la profondità dell’umano che è in noi, a cui è perfino difficile dare una spiegazione. Parole come compassione, solidarietà, altruismo, amore, carità, bontà, cercano di circoscrivere il mistero umano di quell’atto ma più che altro ne delimitano solo il valore empatico, perché non ci sono parole che spiegano come quell’impulso ad agire, nonostante tutto, avvenga in individui che di colpo “sentono” di dover compiere un gesto per loro improvvisamente “necessario”.
Antigone che, nonostante il divieto della legge di Creonte, va a seppellire il corpo del fratello, pagando con la morte questa trasgressione, è l’esempio archetipico di questa forma di coraggio. “Ci sono leggi non scritte, inviolabili, che esistono da sempre, e nessuno sa dove attinsero splendore”.
È questo splendore di cui parla Antigone quello che vado cercando in questo spettacolo, quel nocciolo luminoso che trasforma un’esistenza intera in un atto esemplare, ma silenzioso, luminoso ma vissuto nell’ombra, nel pudore, nella pura necessità del dover agire.
Andrò alla ricerca di cinque narrazioni, cinque situazioni estreme, ove far illuminare cinque esistenze, che, grazie al racconto, divengono, in quel luogo effimero e potente che è la scena teatrale, cinque testimonianze di taciturno coraggio.
Una struttura drammaturgica semplice, parole e musica che si intrecciano per restituire la semplicità scandalosa di quegli umani atti di coraggio silenzioso.

Marco Baliani

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