PRIMO MAGGIO 2024
PRIMO MAGGIO 2024
«Questa battaglia è condotta nel nome degli interessi dei lavoratori. Questa battaglia è condotta in nome del popolo italiano. È condotta in nome di un diritto alla partecipazione alla vita economica, sociale e nazionale. Questa battaglia è condotta in nome di una volontà di inserimento e di partecipazione che sono l’unica garanzia valida perché attraverso i lavoratori la democrazia italiana non sia soltanto una parola, ma sia un fatto, perché la libertà abbia quel contenuto sostanziale che soltanto il riconoscimento dei diritti del lavoro può ad essa dare»
(Carlo Donat-Cattin, 1° maggio 1958).
In tempi di precarizzazione e parcellizzazione del lavoro, di contratti a termine e intermittenti, di un tasso di occupazione femminile ancora troppo inferiore rispetto alla media europea, di crisi dei sindacati, ma soprattutto in tempi in cui di lavoro si muore e in cui i posti di lavoro “muoiono” perché vengono chiuse le fabbriche, ci sembra importante riproporre l’intervento pronunciato da Carlo Donat-Cattin il 1° maggio 1958, al comizio della Cisl di Torino – allora “capitale dell’industria del lavoro italiano” e oggi città-simbolo del “disimpegno” di Stellantis, che sta avvenendo in troppi silenzi interrotti soltanto dalla voce dell’arcivescovo mons. Roberto Repole. Il nostro intento è quello di stimolare una riflessione sul tema della progressiva erosione dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e sul riconoscimento del lavoro come fondamento della democrazia repubblicana, titolo d’appartenenza alla comunità nazionale, condizione inclusiva di cittadinanza.