Claudio Donat Cattin e Sergio Mattarella
“Abbiamo appreso con sgomento l’improvvisa notizia della morte di Claudio, scrive il Vice Presidente Teresio Delfino, e ne ricordiamo il lungo impegno professionale di giornalista e la passione con cui metteva a disposizione della Fondazione intitolata alla memoria del padre le sue competenze e le sue relazioni. Sotto la sua guida la Fondazione ha consolidato un ruolo significativo tra le istituzioni torinesi che si occupano di cultura politica. Ci lascia un patrimonio di iniziative e di attività sviluppate sul filo del rapporto tra storia, memoria ed attualità, che saranno preziose per il futuro della Fondazione”.
“Ho lavorato con Claudio negli ultimi quattro anni, dice il Direttore della Fondazione Gianfranco Morgando, ad un affascinante progetto di sviluppo del nostro Istituto, per farlo diventare protagonista nello studio e nella ricerca sul movimento politico dei cattolici a Torino ed in Piemonte. Insieme abbiamo messo in campo iniziative di ricerca e di discussione, valorizzato un ragguardevole patrimonio archivistico e bibliografico, impostato e consolidato relazioni scientifiche e culturali con importanti istituzioni locali e nazionali. La sua formazione giornalistica lo rendeva particolarmente attento all’attualità, ed alla necessità di trarre dal lavoro di ricerca storica e dalla conservazione della memoria le chiavi interpretative dell’oggi. In questa direzione ci spronava ad operare, e questo possiamo considerare il lascito più importante che ci lascia la sua improvvisa scomparsa”.
I membri del Consiglio di Amministrazione e i collaboratori della Fondazione Carlo Donat-Cattin si uniscono al dolore della famiglia e ricordano il Presidente attivo e partecipe, il tratto umano della sua personalità e il dialogo amichevole che sapeva instaurare con tutti.
Torino, 24 dicembre 2022