Newsletter n. 10 - 13 maggio 2022*|MC_PREVIEW_TEXT|*
Newsletter Fondazione Donat-Cattin n. 10 - 13 maggio 2022
Speranza Scappucci IL RACCONTO TRA MUSICA E STORIA Arte e memoria unite nella bellezza
20 maggio 2022 - Ore 18:15
Polo del 900, Via del Carmine 14, Sala '900
Ingresso in Sala '900 con prenotazione obbligatoria registrandosi al seguente link
L'evento sarà trasmesso anche in diretta streaming
sul canale Facebook e sul sito della Fondazione www.fondazionedonatcattin.it
Per partecipare agli eventi che si svolgono al chiuso è obbligatorio
l'utilizzo della mascherina Ffp2
La Fondazione Carlo Donat-Cattin
è lieta di presentare una ospite di eccezione al Polo del ‘900
Dialogo tra la direttrice d’orchestra Speranza Scappucci
e il musicologo Attilio Piovano del Conservatorio di Torino
Speranza Scappucci, Roma 1973. Padre romano e madre di origine piemontese, di Pozzolo Formigaro, fin dalla tenera età ha iniziato a suonare il pianoforte. Dopo gli studi primari si iscrive al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. A 19 anni parte per la grande avventura umana e musicale e si trasferisce negli Stati Uniti. Dopo cinque anni si è diplomata alla Julliard School di New York e al conservatorio di Santa Cecilia di Roma ed è regolarmente ospite all’Opera di Vienna, Zurigo, Parigi, Barcellona e Washington. Ha diretto melodrammi all’Opera di Roma, al Regio di Torino, al Festival Rossini di Pesaro e concerti con l’Orchestra del Maggio Fiorentino e la Toscanini di Parma, mentre all’estero ha lavorato, tra gli altri, al Liceu di Barcellona, all’Opernhaus di Zurigo, al Mariinskij di San Pietroburgo, al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, al Théâtre du Capitole di Tolosa, al New National Theater di Tokyo e alle opere di Washington, Los Angeles, Santa Fe, oltre a dirigere tre produzioni e il Ballo dell’Opera alla Staatsoper di Vienna. A gennaio è stata la prima donna direttrice d’orchesta italiana a dirigere la Scala di Milano. Ha diretto “L’elisir d’amore” alla Staatsoper Unter den Linden di Berlino, mentre i prossimi appuntamenti includono “Attila” al Covent Garden di Londra, “I Capuleti e i Montecchi” a Parigi, “Rigoletto” al Metropolitan. I suoi futuri impegni sono legati al Teatro La Scala di Milano, dove tornerà sul podio della Filarmonica per la Stagione sinfonica in cui presenterà pagine “italiane” di Schubert, Mozart e Mendelssohn.
Attilio Piovano(Torino, 1958), musicologo, scrittore e musicista, ha pubblicato (tra gli altri) Invito all’ascolto di Ravel (Mursia 1995, ristampa RCS 2018; nuova edizione Mursia 2022). Titolare di Storia ed Estetica della Musica al Conservatorio “G. Verdi” di Torino. È stato Direttore Artistico dell’Orchestra Filarmonica di Torino.
50 anni con noi
La collaborazione di Giulio Orlandi con Carlo Donat-Cattin e la sinistra democristiana torinese inizia nel 1964. Giulio era un giovane funzionario del genio civile (lo rivendicherà sempre con orgoglio) che proveniva dall’associazionismo cattolico e militava nelle ACLI. Erano gli anni del centro sinistra: Donat-Cattin entrava nel primo governo Moro, nasceva “Forze Nuove”, le sinistre democristiane si rafforzavano nella nuova fase politica. A Torino la corrente si trasferiva nella grande sede di via Stampatori e fondava il circolo di cultura politica “Giuseppe Donati”. Da quel momento Giulio Orlandi è stato uno degli uomini-simbolo di un sodalizio politico ed umano durato a lungo negli anni.
Il suo ufficio era il primo a sinistra, appena dopo la porta di ingresso. Era “il segretario di Donat-Cattin”, il punto di stabilità nel via vai degli amici che si occupavano del lavoro politico. Teneva i rapporti, fissava gli appuntamenti, gestiva le relazioni delicate. La sua rubrica era mitica: consumata dal tempo e dalle consultazioni, era la risorsa più preziosa per i contatti impossibili. Nell’attività della corrente a Giulio spettava un ruolo preciso, che diventerà con il tempo sempre più importante: il rapporto con gli amministratori comunali. Tanti Sindaci, Assessori e Consiglieri ricorrevano a lui per risolvere i problemi di rapporto con la pubblica amministrazione, per verificare lo stato del finanziamento di un’opera pubblica, per sollecitare la definizione di una pratica. Tornavano utili in questo ruolo le relazioni che aveva sempre mantenuto con il suo antico ufficio, e le competenze della sua professione di geometra. Anche dopo la morte di Carlo Donat-Cattin Giulio ha continuato a frequentare il suo ufficio in via Stampatori. Negli anni della pensione, splendidamente portati, è stato il primo volontario della Fondazione. Ancora per tenere i contatti, dare una mano per l’apertura della sede, aiutare nell’organizzazione delle iniziative. Ma soprattutto perdare consigli ai più giovani, mettendo a disposizione la sua esperienza di antico gentiluomo piemontese.